giovedì 28 dicembre 2006

Tecnologie come nastri trasportatori di informazioni

Sono convinto che nel ripensare l’uso didattico delle tecnologie andando ….oltre l’e-learning, sia utile capire quale uso si stia facendo, prevalentemente, oggi delle tecnologie in ambito didattico. Anche in questo caso trovo illuminante il lavoro di Jonassen (a Bolzano dal 14 al 17 marzo 07).
L’uso che in prevalenza viene fatto delle tecnologie è quello di distribuire lezioni che insegnano agli allievi.
Jonassen propone una immagine/metafora per spiegare questa visione:quella del comioncino che trasporta latte: “…. il camioncino del lattaio porta e distribuisce latte dando, così, modo alle persone di berlo. Così facendo le persone si nutrono. Allo stesso modo, le tecnologie trasportano conoscenze e le trasmettono alle persone. In questo modo le persone apprendono”. La logica sembra, quindi, essere: se distribuisci generi alimentari, le persone mangiano; se distribuisci istruzione, le persone apprendono. Questa similitudine non è vera.
Jonassen afferma che la metafora è errato perché è vera nella sua prima parte ma errata nella seconda perché le conoscenze non si trasmettono; forse, si trasmettono le informazioni ma tra informazione e conoscenza c’è uno spazio che va riempito dall’apprendimento (vedi mio post del 4 dicembre).
Ciò nonostante, l’uso che si sta facendo delle ICT è proprio quello che dà per vera la metafora del camioncino.
Mia riflessione: in realtà, ciò che si sta facendo sotto la denominazione di e-learning è quasi sempre una “erogazione” (proprio come fa il camioncino del latte) di contenuti/informazioni sotto forma di courseware mettendo come accessorie, opzionali ed incidentali varie forme di comunicazione e collaborazione.
Numerose ricerche sull’apprendimento (condotte anche da Jonassen) hanno, invece, dimostrato che “…non si impara dalla tecnologia, come non si impara dall’insegnante. Si impara attraverso il pensiero: pensando a cosa si sta facendo o alle cose in cui si crede, a cosa altri hanno fatto o sulle cose in cui altri credono, pensando al processo che il pensiero svolge. Il pensiero media l’apprendimento. L’apprendimento è il risultato del pensiero”.
Considerato l’uso che se ne fa, le tecnologie sono certamente utili ad efficientizzare il
processo di gestione logistica delle informazioni:

  • messe su web occupano meno spazio che sulla carta,
  • inviate per posta elettronica o scaricate da web rendono più rapida e meno costosa la loro distribuzione,
  • aggiornare un materiale digitale e rilasciare la nuova versione è molto più veloce e molto meno costoso che se fosse sviluppato su supporto analogico
  • Il formato digitale rende possibile utilizzare, in una unica “pagina” codici comunicativi differenti come il testo scritto, le animazioni, l’audio ed il video rendendo più efficace la comunicazione, come, anche, rendere più efficiente l’utilizzo del materiale che, attraverso i link, può essere acceduto agevolmente anche trattandosi di corposi testi enciclopedici
  • con la sua struttura ipertestuale, il materiale digitale può essere “navigato” in modo non lineare adattandosi meglio alla forma erratica del pensiero.

Tutte queste caratteristiche del media tecnologico lo rendono, certamente, utile ma il vero
valore lo si avrà usandolo come vero e proprio “strumento cognitivo” (altro concetto di Jonassen che tratterò prossimamente).

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