giovedì 14 giugno 2007

Eden Conference Napoli (1). Serendipity e Homo Contextus

Finalmente si parte. Il primo intervento è di Teemu Arina, una “giovane speranza” dalla Finlandia, un visionario delle nuove forme di apprendimento nell’era della conoscenza e del social software.

Il suo intervento è centrato sul concetto di Serendipity (lo scoprire cose non cercate mentre se ne cercano altre) e del Homo Contextus.

Un intervento fortemente ancorato sul pensiero di Marshal McLuan quando vede le tecnologie come estensioni del corpo e del pensiero delle persone.

Teemu confuta l’utilità di una istruzione modella sul format del paradigma della produzione industriale (processo intenzionale, completamente pianificato, lineare) in una realtà, quella attuale, caratterizzata da processi ben diversi quando viene chiesta una forte abilità di adattamento ai cambiamenti. Dove è necessario avere un atteggiamento di continua scoperta e, per questo, poter frequentare un ambiente adatto

La conversazione diventa la benzina dell’innovazione.

Le tecnologie ci aiutano ad espandere le capacità delle nostre menti.

Il passaggio da Homo Habilis ad Homo Sapiens è avvenuta attraverso espansioni del corpo e del cervello di tipo “fisico”.

Il passaggio da Homo Sapiens ad Homo Contextus (connesso) avviene per espansioni virtuali delle capacità mentali. Ciò è reso possibile dall’uso delle tecnologie digitali che diventano delle “protesi cognitive”.

Rilevante, in questo contesto, il concetto di Distributed Learning: la connessione aumenta le abilità mentali.

Strumenti che sostengono la connessione e la conversazioni, come blog e wiki, sono, per queste ragioni, le basi dell’apprendimento del futuro.

Divertente il concetto di “parasitic learning”: imparare qualcosa dagli altri senza che questi ne siano consapevoli e concordi!!!

Un, dovuto, richiamo finale al pensiero di Illich ed alla descolarizzazione della società ( e dell’apprendimento).

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