Dopo una deludente prima giornata. Vediamo cosa ci riserva la seconda. Deludente per la bassa qualità media degli interventi presentati. Tutte cosa già sentite, già lette in blog, liste di discussione, comunità on-line. E' probabile che la rapida diffusione delle informazione grazie ai media citati, renda obsoleta qualsiasi informazione cementata in una relazione che è stata scritta parecchi mesi fa. Forse il modello di conferenza in questa forma tradizionale, non abbia tanta ragione di esistere. Anche per gli "incontri" che si possono fare face-to-face, non è che il modello "conferenza" aggiunga tanto di nuovo. Le conoscenze che si fanno via internet sono altrettanto utili di quelle che si fanno in presenza.
Perchè, allora, le conferenze e di così bassa qualità?
Un pensiero malizioso: qui all'EDEN siamo in più di 400 a 420 euro a testa (fate voi i conti); per poter fare una "presentazione" è necessario pagare la quota di iscrizione. Attivare 48 sessioni parallele con 5 speakers l'una, si hanno più di 200 paganti solo tra i "relatori" si incassano più di 100.000 € .....
Una possibile ragione è presto trovata. Selezionare di più (tagliando almeno la metà di queste relazione) e qualificare l'evento, sarebbe costato 50.000 €. Un bel danno ....
Ma è solo una ipotesi, maliziosa, per giunta ....
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si, anche io ho la sensazione che la ricerca in questo settore ormai viaggi più velocemente sul web...
RispondiEliminaSarà maliziosa come ipotesi, ma, come diceva Andreotti, a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca ...
RispondiEliminaGrazie per questa utile 'webcronanca' commentata del convegno