Si può imparare in tanti modi (non parlo degli stili di apprendimento), ma, secondo me, si impara o in modo utile o in modo inutile.
Vediamo alcuni di questi modi:
Apprendimento passivo
lo studente è trattato o agisce come un recipiente vuoto entro il quale le conoscenze devono essere versate. Esempio: lo studente prende molte annotazioni durante le lezioni copiando dalle parole o dalle rappresentazioni visuali fatte dal docente per poi “rigurgitare”, in modo pressoché intatto, questo materiale nei compiti e negli esami.
Apprendimento attivo
Docente ed allievo intraprendono assieme il processo d’apprendimento con l’allievo che assume un ruolo attivo nel comprendere le idee presentate, ricercando nuove vie da esplorare ed assumendo un ruolo nella valutazione dei propri progressi.
Apprendimento superficiale
Lo studente raccoglie le idee dal docente ma non le traduce o le elabora in alcun modo (apprendimento meccanico). L’apprendimento è essenzialmente una riproduzione di conoscenza o abilità senza alcuna comprensione. Questo approccio rende assai difficile lavori di concettualizzazione che richiedo l’integrazione di differenti aspetti del proprio sistema di conoscenze, l’applicazione delle conoscenze all’azione, l’adattamento di abilità da un contesto all’altro.
Apprendimento profondo
Gli studenti cercano attivamente di comprendere le nuove idee, di integrarle con ciò che sanno già, di testarle nella realtà
Abbiamo un “apprendimento” che entra e fugge ed un apprendimento che entra e si appiccica alla nostra struttura cognitiva.
Un apprendimento che c’è (lo possiamo testare con un esame) ma che non siamo in grado di usare ed un apprendimento, che ci è costata molta più fatica, che siamo in grado di usare in più contesti diversi.
Ciò che a volte non è chiaro e che i due stili (che sembrano questione della persona che apprende) sono influenzati dal modo d’insegnare e di valutare: se viene realizzata attività didattica fortemente basata sulla lezione e se la valutazione richiede la memorizzazione di una grande quantità di informazioni, l’allievo adotta un approccio “apprendimento superficiale” semplicemente per sopravvivere al momento del test.
Dobbiamo, quindi, decidere quale apprendimento vogliamo promuovere
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