Volendo, comunque, salvare qualcosa dei LO, potrei dire che lo sviluppo informatico di un contenuto, con l’ipertesualità e con l’ipermedialità, con animazioni varie, lo rende certamente gradevole e, forse, facile da leggere.
Queste elaborazioni appesantiscono, però, la realizzazione di una azione formativa di costi che generano scarso o limitato valore in termini di apprendimento.
Sul piano meramente economico sarebbe preferibile allocare gli investimenti in sviluppo didattico di un ambiente di apprendimento che abbia una diversa natura.
Un modello alternativo può essere rappresentato dalle “attività di apprendimento”.
- compiti (complessi) ed attività (semplici) che siano professionalmente significativi
- compiti che vanno realizzati con modalità prevalentemente collaborativa;
- contenuti essenziali sviluppati in semplice formato digitale ma sempre correlati alle “attività” da realizzare;
- vasto repertorio di risorse informative di supporto come riferimenti per il modellamento della propria azione [Jonassen, 2005];
- risorse da ricercare e da esplorare;
- “prodotti” da costruire e che sono, contemporaneamente, la rappresentazione della conoscenza sviluppata nel processo di apprendimento e strumenti d’uso immeditato nelle pratiche lavorative.
sul tema ritornerò più avanti.
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