mercoledì 19 settembre 2007

Chi ha ucciso l’e-learning? Perché lo consideriamo morto? (1)

La discussione sul paper del dr. Cronje su IT Forum è molto animata e, tra l’altro, offre molte argomentazioni per l’istruttoria del Processo alle Tecnologie Didattiche. Raccoglierò lì ampi abstract della discussione. Il suo svolgimento può essere seguito iscrivendosi alla comunità o andando direttamente sul forum

Un thread attivato ieri dal Cronje è Defining death. Ho inserito qui, nel wiki del Processo i contributi che sono stati postati fino ad ora.

In sintesi

  • ciò che possiamo considerare “morto” a tutti gli effetti è il termine e-learning, non gli usi didattici delle tecnologie. Questo termine è stato “bollato” come una buzzword (Cronje) inventata dall’industria (Hotrum)
  • ciò che traina non è la tecnologia, ma l’apprendimento,

Interessanti anche alcune annotazioni di Cronje che osserva che dovendo concentrarsi sul learning dovremo considerare:

that learning is happening IN SPITE OF designers ….

….that learning happens anyway and very often specifically not as we planned it

La prima osservazione mi ricorda un acceso dibattito in corso anni fa negli Stati Uniti attorno al concetto del learning without teaching (ad es: reflective learning, learning from experience, from mistake, peer teaching …) quando ebbe molto successo l’espressione learning despite teaching (che non sia questo il vero meccanismo per cui nelle nostre scuole si impara nonostante la scuola stessa e nonostante l’intervento degli insegnanti?).

La seconda ci spinge ad interrogarci sul ruolo di noi insegnanti.

Curiosa l’annotazione di Claude Almansi, una collega svizzera (da tempo apprezzo i suoi interventi su IT Forum) che commentando il mio post ci fa notare che la tanto citata iniziativa: ….. apparently the main users of OCW are... MIT's own student.

Lo script integrale dei citati interventi di Cronje, Almansi ed altri, nel wiki del processo, alla pagina "documentazione per l'accusa"

Nessun commento:

Posta un commento