domenica 18 maggio 2008

Ibrid@menti, la voce degli "ibridanti"

Bene, ci sono andato. In una di quelle giornate uggiose ed afose che rendono Venezia una tra le più brutte città del mondo. Provare per credere. Dunque, Ibrid@menti (una idea che connette, a dirla con un relatore) é un progetto nato da una idea di Maddalena Mapelli ed istituzionalizzato presso l'unversitá di Venezia, Lettere e Filosofia con Umberto Margiotta.
Dal clima dell’evento, mi pare sia, anche, una festa tra persone che si incontrano in reale dopo tanta frequentazione virtuale. Una bella cosa.
Prima parte sui primi 5 mesi di attivitá.

Umberto Margotta, prorettore dell’Università Ca Foscari di Venezia, dà in breve il senso di Ibrid@menti: un progetto per e sul pensare in rete; partecipare come e per pensare.
Ibrid@menti anche per identificare nuovi modelli di ricerca universitaria, come esperimento mentale per l innovazione universitaria. Ricerca di nuovi punti di approdo per la conoscenza. La sua introduzione è stata molto più ricca ma preso com’ero ad ascoltarla ho preso solo pochi appunti. Sorry ….

Maria Maddalena (madmapelli http://maddalenamapelli.splinder.com), promotrice ed animatrice di Ibrid@menti traccia le tematiche affrontate in questi primi mesi di attività nel blog a più mani: il pensare in rete, il fare ricerca in rete e sulla rete, l’ascesa dei blogger, l’arte della connessione nel virtuale (non prevedibile, non governabile), il blog come luogo in cui l’off si riverbera nell’on (l’identità reale e quella virtuale), l’identità digitale come specchio ed immagine riflessa (in senso psicanalitico), l’influenza dell’avatar nella scrittura. In Ibrid@menti la tematica del blogging viene traguardata da una pluralità di approcci: quello logico-riflessivo, quello semiologico, quello antropologico e quello psicologico e epsicodinamico.

Pasquale Esposito (eventounico http://eventounico.blog.kataweb.it/) parla di un suo esperimento su come l’avatar che ci si sceglie per rap-presentarsi nel blog influenzi il nostro modo di essere in rete: La conclusione? L’io ostaggio dell’avatar che diventa una maschera che non vuole nascondere ma rivelare le istanze presenti nell’ inconscio.

Dario Carta (evenevil http://evenevil.splinder.com/) parla del linguaggio delle immagini e delle emozioni in rete, dei confini tra on e off (l’identità in rete e quella fuori dalla rete), dei movimenti dal virtuale al reale. Conclusione: se di verità si vuole perlare, diciamo pure che si tratta di verità obliqua

Daniele Muriano (maledettamentebene http://maledettamentebene.splinder.com/) parla dell’ insostenibile leggerzza dell’ autore. Anche secondo lui la scrittura in rete è influenzata dall’avatar che ne influenza lo stile.
L’avatar (scopro che l’accento va sulla seconda a e non sulla prima) efficace influenza la phantasia, desta innamoramento, riempie il vuoto misterioso. La superficie del testo, la risonanza delle parole, il suono il ritmo. Il tempo dell’avatar è il presente.
L’immagine–avatar non riproduce un ritratto del blogger-autore, restituisce l’effetto del percepito cioè l’aura affettiva colta da un ipotetico osservatore in presenza del phantasma generato dall’autore: ad esempio soggezione, sensualità ecc.

Emma Ciceri (emmart http://emmart.splinder.com). Definita “la donna delle mappe” avendo sviluppato tutta una serie di raffinate mappe mentali sui concetti trattati in Ibrid@menti e sulla struttura di un blog.

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